A Meggiano di Vallo di Nera una sfida tra tòrta, attorta e rocciata di Natale
VALLO DI NERA (PG). I tre giurati della Commissione, Rita Boini giornalista ed esperta di gastronomia, Marco Servili sommelier e Roberto Crisogianni nipote di ristoratore gallipolino, hanno avuto filo da torcere di fronte alle belle tòrte, attorte e rocciate presentate alla gara per il miglior dolce tradizionale di Natale, che si è tenuta a Meggiano di Vallo di Nera durante la manifestazione “Il trionfo del bosco”. Decretare le migliori è stato molto difficile per le variegate e squisite sfumature di gusto e qualità.
Il classico serpente di pasta farcita con mele, frutta secca, zucchero, cioccolato e spezie, bagnato di alchermes e tipico del Natale umbro, ha diversi nomi a seconda dell’area dove viene preparato. Nella Valle Umbra è chiamato rocciata o ‘ntorta, a Spoleto attòrta, in Valnerina tòrta. Ogni famiglia ha una ricetta, come accade per i piatti popolari, che custodisce gelosamente pur trattandosi dello stesso dolce. Il segreto è nella pasta sottile e croccante tirata a mano abilmente, nella farcitura ben equilibrata, nella giusta cottura in forno, nella scelta di ingredienti di pregio.
L’origine della tòrta sembra risalire all’antico popolo degli umbri o all’alto Medioevo e alla presenza dei Longobardi in Umbria, che ebbero in Spoleto la sede di un importante Ducato.
A Meggiano di Vallo di Nera sul tavolo della gara sono comparse ben ventiquattro tòrte, tutte diverse tra loro. Tutte squisite, tanto che il primo posto è stato assegnato con un ex aequo a Patrizia Pettinari e Gabriela Rancani. Dietro di loro hanno ottenuto il miglior punteggio Maria Graziella Federici e Maria Morganti. In gara anche i dolci dei sindaci di Sant’Anatolia di Narco, di Scheggino, di Vallo di Nera e di Trevi, di Clelia, Sesta, Teresa, Michela, Lella, Velia, Tommasina, Teresina, Cinzia, Rebecca, Carlotta, Stefania, Carmela, Pasqualina e Giuseppina. Ottimi gli ingredienti, quasi tutti di produzione locale: dalle mele alle noci, dall’uva colta nel campo e fatta appassire in cantina, come ha fatto Silvana concorrente di Vallo di Nera, fino all’olio extravergine di oliva dei colli Assisi-Spoleto.
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