SILVESTRO MONTANARO INCONTRA I RAGAZZI DELL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO DI SANT’ANATOLIA DI NARCO
Tanti viaggi, mille volti e mille storie, questo ha raccontato il noto giornalista Silvestro Montanaro martedì 16 Gennaio agli studenti dell’Itas Agrario di Sant’Anatolia nella palestra dell’Istituto. Un’occasione preziosa, come ha sottolineato il Dirigente scolastico prof.ssa Simona Perugini, per un confronto serio e stimolante sui grandi temi di attualità oltre che del percorso di studi.
“Col cuore coperto di neve” è il testo scritto dall’autore da cui sono partiti i ragazzi del triennio attraverso un percorso di approfondimento coordinato dai professori Gianluca Petruccioli, Simona Allegria, Raffaella Proietti e da tutto il team docenti dell’ITAS per orientare gli studenti alla storia contemporanea e alle grandi trasformazioni storiche che ancora oggi pesano sull’intero pianeta: la povertà, i diritti delle donne e dei minori, gli effetti del colonialismo prima e del capitalismo poi, la crisi economica ma soprattutto “ umanitaria” che vede ancora tante zone del mondo sopravvivere all’ingiustizia e alla miseria.
Parole forti quelle di Silvestro Montanaro, noto collaboratore Rai e autore di programmi di successo come “ C’era una volta”, che si è speso in racconti, consigli, riflessioni e analisi attenta della realtà in cui viviamo, ben documentata dai suoi reportage di viaggio e dalle interviste inchiesta realizzate in questi anni. Un monumento alle vite spezzate, così la critica ha definito il suo lavoro, che lo ha portato ai confini del mondo là dove gli ultimi, i dimenticati, hanno ancora qualcosa da dire e soprattutto da insegnare.
L’Africa e i paesi in via di sviluppo, l’immigrazione, il traffico di carne umana ma anche l’amore; questi alcuni dei temi su cui i ragazzi della scuola si sono confrontati attraverso un dibattito serio e motivato, richiamandosi alle conoscenze oggetto di studio e alle riflessioni stimolate dai docenti in classe, accogliendo con positivo entusiasmo le provocazioni fornite dal giornalista per interrogarsi sul destino del mondo; un mondo che, come ha detto Montanaro, chi ci ha creato lo ha fatto così, di mille colori.